Lettori fissi

mercoledì 28 marzo 2012

PER NOI CHE UN UOMO 3


Cuore di mammà

E’ primavera! Svegliatevi bambine!

E se durante il risveglio vi è parso di intravedere la sagoma
 del vostro aitante corteggiatore,
 trasformarsi in una creatura mocciolosa stretta alle sottane di mammà, 
tranquille,
 non è l'effetto del triplo aperitivo alcolico della sera prima, 
ma solo uno dei tanti cicli numerici che allegramente ci sbarellano la vita! 

Si care compagne di sventura, 
alla fine è sempre una pura e semplice questione di numeri. 

Pensiamo alla dilatazione dell’arco adolescenza/giovinezza che si è verificato per le ultime generazioni, senza contare l’allungamento della vita media che tra non molto toccherà le 3 cifre per standard.

E la fregatura? 
c’è, c’è, che credevate.

Ricordo da bambinetta che i genitori tipo viaggiavano sulle 25,30 primavere, 
oggi osservo quarantacinquenni sale e pepe alle prese coi primi biberon. 

Meglio direte voi, 
si arriva più consapevoli al ruolo di genitore! 

Lucente perla di saggezza. 
Peccato sia lampante l’incursione di qualche dubbio nel ridente quadretto.

Se fino a pochi anni fa, il nostro papabile sirenetto,
 rapito dalla tempesta ormonale che scatenavamo a colpi di reggicalze e tiramisù, si prodigava per il transito dalle braccia di mammà a quelle nostre, 
ora il trottolino amoroso è sempre rapito,
 ma dalla tempesta dei tassi d’interesse.
 E di staccarsi dal caldo, economico e rassicurante nido d’infanzia
 neanche a parlarne. 

Tanto più che dopo 10 anni di sovvenzioni all’università, 
più altri 5 di sostegno per il praticantato, specializzazione e master, 
comprese prima auto, seconda auto e scooter, 
quale cuore ingrato, quale animo turpe potrebbe ripagare con l’abbandono 
l'ormai centenaria coppia genitrice?

Eh si amiche mie, 
come vedete anche qui tornano i numeri,
 se fino alla generazione scorsa abbandonava la sottana amorevole di mammà quando questa aveva ancora l’età per ricordare l’ora della pastiglia, oggi l’esempio più eclatante di machus italicus rimane attaccato alle sue origini fino a quando è lui ad aver bisogno del salvavita appeso al collo.

Ora, visto che la pancetta cresce e la vista cala, 
mentre il virgulto dorme beato nel lettuccio di compensato azzurro sotto il poster di jeeg robot d’acciao,
 è palese che saranno, anche loro malgrado, i benemeriti procreatori a tenere d’occhio l’evoluzione senile del nostro promesso, non noi.

Rassegnamoci, 
non ci resta più nemmeno il ruolo di badante, 
perché nella corsa estrema alla conquista di uno scampolo di mascolinità
 che ci riempia la vita,
 disoccupazione, carovita e lasagne di mammà 
saranno sempre un passo avanti.

Ma se ancora ci illudiamo di poterla spuntare sulle avversità che ci separano dall’agognato obiettivo, 
assicuriamoci di possedere almeno le attrattive di base.

Grazia, dolcezza e leggiadrìa?

Macchè,
 vitto, alloggio e paghetta settimanale!

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