Lettori fissi

mercoledì 21 marzo 2012

PER NOI CHE LA BELLEZZA

Come il baccalà sotto sale  

Hai visto quella! ha più dossi di uno sterrato sulla Marsica! E quell’altra?! sulle cosce ha più buchi di un groviera!
Perfide che siamo. Spietate come un cobra che ingoia ratatouille,
 nello scovare con la precisione di un microscopio elettronico ogni particolare che affossi l’autostima della concorrenza, e rinvigorisca la nostra.
Ovviamente.
Perché? Perché siamo ossessionate dal confronto.
Che ha quella più di me! Niente. Anzi si. Ha più cellulite! Tiè!
Eh brave,
 perché sappiamo che quando si divide con qualcun’altra,
il peso della ritenzione idrica è inferiore.
Mal comune mezzo gaudio sempre valido.
Direi che dinanzi al perenne confronto che ci ammorba le giornate al mare con le nostre flaccide grazie esposte alla canicola, ci troviamo ad un bivio: ignorare il sodo altrui (impossibile)
 o provare a rincorrerlo.
 Magari "asciugandoci" un tantino qui e là, come il baccalà sotto sale.

 E giù coi fanghi, massaggi, e piallaggi! 

Ai primi accenni di primavera corriamo a fare incetta di creme leviganti, lipo snellenti, rassodanti e termo agenti che ci riempiono l’armadietto del bagno e ci svuotano il conto in banca, abbagliate dal miraggio della figura asciutta, scattante, e arrapante per il mandrillo di turno.

Amiche mie, lo so, è dura rassegnarsi,
ma quando dopo mesi di questi amabili risvegli:
-ore 6:00
Sveglia con contorsione al buio per uscire dal letto senza svegliare il sirenetto che la notte vi onora di rantolare al vostro fianco.
-ore 6:05
Apertura palpebre previa disgiunzione manuale delle borse sopra oculari da quelle sotto oculari.
-ore 6:10
Miscelazione acqua e fanghi del mar morto con relativa ustione
 (l’acqua calda non arriva mai, ma d’improvviso esce a 60°).
-ore 6:15 

Spalmaggio fanghi sulle cosce stile nutella su maritozzo.
-ore 6:30
Imballaggio cosce stile culatello di Norcia con triplo giro di pellicola trasparente.
-ore 6:40
Osservazione, conta e catalogazione dermatologica dei punti neri,
 peli incarniti, rughette.
-ore 6:45
Ispezione ricrescita ascella, baffetto, sopracciglie.
-ore 6:50
Miscelazione e applicazione schiarente baffetti con relativo mancamento da inalazione di acqua ossigenata.
-ore 6:55
Rasatura ascelle con rivoletto di sangue per il taglio a tripla lama dell’immancabile peluzzo incarnito.
-ore 7:00
Apertura finestre (anche se fuori nevica)
 previa apnea da esalazioni di acqua ossigenata mista ai vapori di alga del mar morto (mai nome fu più azzeccato).
-ore 7:05
Pinzettatura sopracciglie con relativa scarnificazione ed estrazione di quelle non ancora spuntate.
-ore 7:15
Disimballaggio cosce e rimozione fanghi previo ammollo disincrostante
(con getto d’acqua che stavolta esce sui -4C°, ovviamente).
-ore 7:30
Rimozione fanghi dalle pareti della doccia, da spugne, spatole e cazzuole, lavandino, specchio, pavimento.
-ore 7:45
Applicazione e massaggio di crema snellente alle alghe, caffè, rosmarino, centella, ficus, ananas, guaranà con movimenti da impastatrice industriale.
-ore 8:00
Detersione sudore ascelle (causa quanto sopra) con salviettine detergenti più alcoliche di un grappino tirolese, e relativo urlo ricacciato in gola per non svegliare il sirenetto ancora nelle braccia di Morfeo.
-ore 8:05
  Ispezione ed eventuale spuntatina al triangolo delle bermuda
 a sud dell’ombelico
-ore 8:15
Slalom nuda in camera da letto per arrabattare la biancheria dai cassetti
finchè lui, il nostro cherubino, la luce nel buio dell’incerto futuro, l’ancora nel mare delle nostre ansie, stiracchiandosi con la grazia di una foca monaca,
 ci scruta con piglio saccente e bofonchia "sai mi sembri un po’ gonfietta, perché non vai a correre prima di andare a lavoro?"

Rialzo di pressione al limite dell’infarto (nostro)
e sbadiglio sonnacchioso (suo).

A questo punto due cose appaiono lampanti:
 il suicidio (nostro) sarebbe lungimirante,
 l’omicidio (suo) magari stile psyco, sarebbe ancor più lungimirante,
 ma ci sporcherebbe la cabina doccia appena ripulita dai fanghi.

E allora che fare di fronte al baratro?

Nulla amiche mie, solo una grossa grassa risata ci solleverà dopo tanta fatica.

Ma una consolazione c’è,
 a forza di massaggiare, levigare, esfoliare, ci saranno venuti due bicipiti da boxeur professionista, che potrebbero tornare utili al prossimo lungimirante consiglio del nostro trottolino amoroso!

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